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- 03 ott 2025

RUBRICA Eco di Montagna: Le origini dei calderoni glaciali

Scopri cosa dà origine ai calderoni glaciali: tra basse pendenze, fusione intensa e spessori ridotti delle lingue glaciali.

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I cosiddetti “calderoni glaciali” sono dei collassi circolari che si verificano soprattutto nelle porzioni terminali dei ghiacciai, caratterizzate da basse pendenze, dove la fusione è più intensa e le lingue glaciali presentano spessori ridotti.

Questi fenomeni sono legati al fatto che, sempre più spesso, la fusione del ghiaccio, oltre che in superficie, avviene anche all’interno del ghiacciaio a causa delle temperature più alte e della presenza di acqua in circolo. Quando all’interno della massa glaciale si formano delle cavità troppo grandi il soffitto cede, andando a generare dei crolli circolari che si estendono rapidamente andando a determinare un’accelerazione nella perdita di volume del ghiacciaio.

I ghiacciai del gruppo Adamello - Presanella

Il gruppo Adamello-Presanella è il gruppo che all’interno della Provincia Autonoma di Trento ospita la maggior superficie di aree glacializzate (circa il 60% del totale). 

Questo gruppo montuoso vanta il primato di ospitare al suo interno il più esteso ghiacciaio italiano: il ghiacciaio dell’Adamello - Mandrone, posto a cavallo tra Trentino e Lombardia, che da solo copre un’area di quasi 14 km2(dai SAT 2023), dei quali solo una piccola porzione è ospitata in provincia di Trento.

Oltre a quello dell’Adamello Mandrone, tra i ghiacciai principali del gruppo vanno citati il ghiacciaio della Lobbia, il ghiacciaio di Lares, il ghiacciaio di Nardis e il ghiacciaio della Presanella.

Numerosi studiosi nel tempo hanno raccolto sistematicamente informazioni glaciologiche già a partire dalla metà del XIX secolo. Alla fine degli anni ’50, il monitoraggio effettuato dal Comitato Glaciologico Italiano indicava nell’Adamello-Presanella la presenza di una ottantina di corpi glaciali, mentre il Nuovo Catasto dei Ghiacciai Italiani a cura di Smiraglia e Diolaiuti (2015) registra, nel settore trentino, 31 glacionevati, 26 ghiacciai montani e 1 vallivo per un totale di 58 unità e una superficie complessiva di circa 19 km2. I più recenti rilievi effettuati dalla Commissione Glaciologica SAT tramite l’analisi di dati satellitari mostrano nel 2023 la presenza di 48 corpi glaciali che vanno a coprire una superficie totale di circa 12 km2.

 

Credito foto: Cristian Ferrari - Ghiacciaio del Mandrone (destra) e della Lobbia (sinistra)