Storie La seconda vita del cibo, non solo a scuola
Grazie a Banco Alimentare, le pietanze preparate in eccesso non vengono sprecate ma trovano una nuova vita nel rispetto della sostenibilità e dell'ambiente
Ogni giorno nelle mense scolastiche vengono serviti ai piccoli utenti pasti sani e genuini, utilizzando materie prime di ottima qualità, con un occhio di riguardo ai prodotti biologici e a Km 0, benefici sia per l'organismo che per l'ambiente.
Ma tutto quello che viene cucinato viene effettivamente mangiato?
Per svariati motivi, quasi ogni giorno inevitabilmente si producono degli avanzi: si tratta di pietanze perfettamente integre che non sono state servite e quindi pronte per essere mangiate. Gettando un cibo, non si perde il mero alimento, ma anche il lavoro dedicato alla sua preparazione, l'acqua e il terreno impiegati per la sua crescita, l'energia utilizzata per la sua produzione e trasporto. Si butta via, irrimediabilmente, un pezzetto di Terra. Dal 2016, è attivo un progetto mirato alla riduzione degli sprechi alimentari tramite il recupero delle eccedenze in 24 strutture Risto3 tra mense scolastiche, aziendali e catering. Non solo un gesto di amore per l'ambiente ma anche una crescente responsabilità sociale, nel pieno rispetto dagli alti standard di sicurezza alimentare.
Il progetto di recupero è standardizzato per tutti: le pietanze preparate per la distribuzione in giornata e non servite agli utenti, abbattute (raffreddate velocemente) e conservate nel rispetto delle norme igienico-sanitarie, vengono donate al Banco Alimentare Trentino - Alto Adige Onlus, che le ridistribuisce ad enti o organizzazioni del territorio di sostegno alle persone in difficoltà, tramite il progetto Siticibo.
Come funziona nella pratica il ritiro delle eccedenze alimentari?
L'intero processo è informatizzato e gestito tramite l'applicazione "BringTheFood", realizzata dalla Fondazione Bruno Kessler di Trento, che permette alle strutture Risto3 di comunicare istantaneamente al Banco Alimentare le tipologie e le quantità delle pietanze in esubero, e di organizzare e programmare al meglio il giro di raccolta dell’Onlus sapendo in anticipo quali sono le strutture donatrici, quante e quali tipologie di pietanze saranno da prelevare. I prodotti così recuperati vengono consegnati direttamente alle strutture caritative convenzionate.
Negli anni il progetto di recupero delle eccedenze alimentari ha subito una forte accelerazione: da appena tre mense si è arrivati a coinvolgere attivamente ben 24 strutture. Con il risultato che, grazie a questa fitta rete di collaborazioni, nel 2020 sono già stati donati circa 3500 kg di alimenti.