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- 03 feb 2023

Insetti e larve: è proprio questo il futuro alimentare che ci aspetta?

Approvato dell’UE l’utilizzo della larva Acheta: ecco la posizione di dietiste e tecnologhe alimentari di Risto3.

  • Aspetti positivi e criticità
  • La scelta di Risto3
  • Elementi della normativa
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La posizione di Risto3 su questo tema

Da molto tempo cerchiamo di sensibilizzare le persone ad un cambio di rotta nelle abitudini alimentari, ma si può essere sostenibili in altro modo e senza essere costretti a mangiare larve o insetti.

I menu di Risto3, serviti in scuole, ristoranti e aziende, seguono le linee guida della Dieta Mediterranea: frutta, verdura e cereali tutti i giorni, prodotti di origine animale massimo 3 o 4 volte in settimana. Solo seguendo queste indicazioni, è possibile ridurre l’impatto ambientale del nostro cibo.

Inoltre, le preparazioni industriali all’interno delle cucine Risto3 sono limitate al minimo, i dolci (prodotti a base di farina) vengono fatti a mano dal personale di Risto3 e le materie prime sono selezionate e verificate dall’Ufficio Sicurezza Alimentare e Dietetica di Risto3. Viene privilegiata, quando possibile, la selezione di materie BIO e di prodotti del territorio. La scelta quindi di Risto3 è chiara: NON saranno introdotti per il momento alimenti contenenti farine di Acheta domesticus o similari.

Se ne sta parlando molto dell'approvazione di questi prodotti ad uso alimentare, proviamo di seguito ad offrirti una sintesi.

La Larva Acheta entra nel piatto:

un superfood... non per tutti! 

Validità nutrizionale e basso impatto ambientale
Criticità di matrice culturale
Alimentazione sostenibile possibile anche senza larve o insetti
Partiamo dagli aspetti positivi.

L’approvazione ad uso alimentari delle larve rappresenta un’opportunità per l’ambiente che, tuttavia, porta con sé ancora molte criticità.

Possiamo davvero dire che mangiare manzo e pollo hanno le stesse proprietà di cavallette o larve? Nutrizionalmente parlando, sì! Sono migliori anche dal punto di vista di consumo di risorse, molto più basso rispetto ad altri prodotti di origine animale.

Va detto che il consumo di insetti in cucina non è una novità: in molte culture nel mondo, insetti e larve sono già ampiamente utilizzate in cucina e la possibilità di allargarne il consumo degli stessi a paesi nei quali attualmente non sono previsti, ha alla base dei propositi di indubbio valore. La produzione animale è ormai riconosciuta tra i principali consumatori di risorse naturali del pianeta ed è a disposizione solo di una piccola parte della popolazione mondiale, quella dei paesi più sviluppati. Il cambiamento quindi, anche nelle nostre abitudini alimentari, è necessario! Se da una parte quindi l’apporto nutrizionale di questi alimenti è parificabile ad altri, l’allevamento è al contrario molto più facile, meno intensivo e possibile anche nei paesi in via di sviluppo (dove la fame è tra le principali cause di morte). Inoltre, insetti e larve producono pochissimo scarto da smaltire, un ulteriore vantaggio per l’ambiente.

Ma… le criticità esistono!

La questione culturale è il primo ostacolo, soprattutto in quelli stati, come l’Italia, con una radicata tradizione alimentare.

Non va poi dimenticato che, ad oggi, non sono stati prodotti studi sufficienti in merito ai possibili allergeni presenti. Per chi come Risto3 si occupa di alimentazione infantile, tali incertezze sono decisamente una questione imprescindibile di sicurezza alimentare.

Come è possibile usare questi alimenti, secondo la normativa?

Via libera all’utilizzo di questi prodotti, ma solo sotto forma di farine. Al banco della macelleria non troveremo tanto presto scarafaggi, cavallette e larve a fianco di manzo, vitello, carne avicola: la strada per arrivare a questo scenario è ancora lunga. Va detto inoltre che la normativa prevede sia esplicitata e messa in risalto la natura di tali alimenti in tutti i prodotti: sarà quindi sempre e comunque una scelta del singolo decidere se consumarli o meno.